Emergenza maltempo, Magnacca scrive a Mattarella, Gentiloni, D’Alfonso, Curcio e Decaro

Emergenza maltempo, Magnacca scrive a Mattarella, Gentiloni, D’Alfonso, Curcio e Decaro
Il sindaco ricorda che in queste due ultime settimane a San Salvo e i Comuni del territorio del Vastese «sono stati sottoposti a mille prove inaudite a causa del maltempo che ha provocato danni alle strutture pubbliche, alle scuole e alle strade. «Eventi eccezionali che hanno messo in ginocchio le Amministrazioni locali, che da sole non sono in grado di dare direttamente delle risposte a causa dei bilanci ingabbiati. Mentre siamo ancora nella fase della gestione dell’emergenza, contiamo già gli ingenti danni provocati dal maltempo a tutto il patrimonio pubblico, sia quello viario che a quello immobiliare».
Il sindaco evidenzia come nei Comuni si opera con rigorosi criteri di spesa, con i bilanci comunali che non sono in grado di affrontare e sopportare le emergenze, oltre a non avere risorse sufficienti per programmare le riparazioni necessarie e urgenti.
«Non siamo supportati da risorse necessarie in grado di rispondere in concreto e fattivamente alle richieste di sicurezza pubblica – aggiunge Tiziana Magnacca – e sono applicate solo fredde logiche ragionieristiche e principi contabili che non tengono in alcun conto le necessità delle popolazioni. E’ il momento della concretezza e della praticità per rispondere alle esigenze immediate per mettere in sicurezza le strutture scolastiche per i danni subiti. Le Istituzioni nazionali devono collaborare in questi momenti di emergenza sostenendo chi è in stato di bisogno».
Infine il sindaco di San Salvo chiede a coloro che hanno responsabilità di governo nazionale e regionale di consentire «a noi sindaci di restituire sicurezza ai cittadini già così tanto provati, offrendo l’opportunità economico-finanziaria di riparare, di sistemare e di riaprire strade, scuole ed uffici pubblici quanto prima, iniziando con la restituzione ai Comuni dell’Imu, che inopinatamente ancora oggi viene incassata dallo Stato in luogo dei Comuni».