Fiscalità comunale, condivisione nelle scelte

Il sindaco ha spiegato che lo Stato incassa dall’Imu delle industrie presenti a San Salvo quasi 4 milioni e mezzo di euro, che se fossero versati al Comune «non avremmo avuto alcuna necessità di prevedere la nuova tassa (Tasi). Ed invece insieme alla Tasi c’è anche la nuova tassa sui rifiuti (Tari) che colpirà particolarmente i settori commercio e artigianato».
E’ stato spiegato che per il calcolo della tariffe domestiche si utilizzerà come riferimento la superficie dell’abitazione e che influirà anche il numero dei componenti del nucleo familiare. Lo Stato ha previsto che alle tariffe per le unità non domestiche verrà applicato il principio “che chi più produce rifiuti più paghi” il quale si aggiungerà alla superficie utilizzata come stabilito da un decreto dal ministero dell’Ambiente, attraverso la classificazione delle attività in trenta categorie.
Il Comune di San Salvo lo scorso anno è rimasto in Tarsu. Scelta di contenimento della spesa operata dall’Amministrazione comunale che ha permesso di ridurre le tariffe delle attività commerciali di 15 centesimi e di abbassare quelle industriali dal 4,25 a 3,80. E per dimostrare i vantaggi che hanno ottenuto le attività di San Salvo sono state indicate le tariffe dei comuni che invece hanno adottato nel 2013 la Tares come Pescara, Chieti, Atessa e Cupello.